Che differenza c'è
novembre 15, 2018 Differente 2 commenti

Smoking e frac sono abiti da uomo eleganti. Anzi, sono sinonimi di stile, fascino e ovviamente eleganza. Attenzione, però: non sono così simili. Le occasioni, gli orari e le situazioni in cui un uomo deve indossare smoking e frac non sono le stesse. Persistono, infatti, delle grandi differenze tra smoking e frac, a cominciare dalla loro origine.

Come e quando nascono

Lo smoking è un abito elegante da uomo nato in Inghilterra nel XIX secolo. Inizialmente aveva una funzione molto pratica: era una giacca da camera indossata nelle sale fumatori dei circoli altolocati per preservare l’abito dall’odore del tabacco. Solo nel 1865 fu “liberalizzato” l’uso dello smoking. Il merito fu del futuro re Edoardo VII: infatti il suo sarto Henry Poole avrebbe dovuto cucirgli una giacca per le occasioni informali. Negli anni successivi l’informale divenne formale e lo smoking affiancò il frac nei ricevimenti facoltosi della Londra di fine secolo. Ma la sua fama non si esaurì all’ombra del Tower Bridge: attraversò l’Atlantico e approdò in America dove lo Smoking divenne uno dei capi più indossati nei ruggenti anni’20.

L’origine geografica è la stessa, quella temporale no. Il frac è nato nel mondo anglosassone alla fine del Settecento come tenuta di campagna, ma è stato perfezionato nella prima metà dell’Ottocento da Lord Blummer, un amante del buongusto nell’abbigliamento, ma anche un fashion blogger ante litteram, a metà strada tra Monsignor Della Casa e Chiara Ferragni. Nel ‘900, grazie anche ad una livrea più stretta, il frac diventò una veste di gala da sfoggiare in particolari occasioni, come la “prima” di uno spettacolo teatrale.

Come sono fatti

Lo smoking può avere diverse varianti, perché negli anni è stato aggiornato per adeguarlo alle nuove mode. Lo smoking classico, però, è di base a monopetto con un bottone dello stesso tessuto del revers, solitamente in seta con effetto lucido (satin) o opaco. La giacca non ha pattine alle tasche, cioè il risvolto interno cucito, e non ha spacchi. Il colore? Il nero è quello ufficiale, ma è ammesso anche il blu notte come licenza. Esistono anche altri colori, magari più sgargianti, ma il codice abbigliamento li sconsiglia. Il pantalone deve essere della stessa tinta della giacca.


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Il frac si riconosce subito: corta davanti, sul retro si allunga fino al ginocchio con le caratteristiche code di rondine. La giacca è molto attillata, quasi una fasciatura anatomica. E’ in seta così come il revers e i bottoni che sono un vezzo stilistico. Infatti il frac non si abbottona, dal momento che è un capo realizzato per restare “immobile” anche in seguito ai movimenti della persona. Non ci sono tasche esterne, ma solo un taschino. Il colore è nero a tinta unita e i pantaloni sono uniti al gilet da una linguetta. Non ci sono i passanti della cintura perché il frac “si regge” con delle sottili bretelle.


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Gli accessori dello Smoking

Non basta indossare uno smoking per essere perfetti. Questo capo ha un suo codice ben preciso, guai a disattenderlo. Insomma se lo avete scelto per una serata importante, non potete “accessoriarlo” con una cravatta. Infatti il galateo dello smoking prevede il papillon, rigorosamente nero. Anche la camicia ha un sua legge stilistica: deve essere bianca, con colletto a punte in seta oppure in cotone leggero. Ma non è finita qui: le calze devono essere nere, senza fantasia, lunghe fino al ginocchio e sottili, anche in filo di Scozia. Scarpe classiche di vernice nera lucidate a specchio, o sul modello Oxford, completano il discorso calzature.

Gli altri accessori dello smoking sono la pochette di seta, meglio bianca oppure colorata, in alternativa un fiore. Anche la scelta dell’orologio segue delle precise direttive: cinturino nero, non ingombrante e parti metalliche coordinate con i gemelli della camicia. Infine, l’ultimo tocco di classe, soprattutto in inverno: la sciarpa di seta bianca con il chesterfield coat nero londinese del XIX secolo (nero o blu scuro) come soprabito e guanti di camoscio grigio, ma con cuciture sottilissime.

Gli accessori del frac

Il galateo del frac è più articolato rispetto a quello dello Smoking e non ammette tante licenze stilistiche. A cominciare dal panciotto che è obbligatorio e deve essere bianco, di piqué, lungo fino ai fianchi. Unica deroga la forma: a monopetto con 3 bottoni in madreperla o doppiopetto a  3 per 2 con taglio svasato. La camicia è bianca con lo sparato chiuso da bottoni gioiello e colletto diplomatico a piccole punte. I polsini sono sottili e chiusi da gemelli. Anche il frac prevede il papillon artigianale in piquè, ma di cotone bianco rispetto allo smoking. E guai a sgarrare. Se indossate un farfallino nero, qualcuno vi chiederà di servirgli qualcosa al tavolo. Già, solo alcuni camerieri di alto livello possono portarlo.

Le scarpe? Raccomando quelle di vernice nera con lacci. In alternativa potete acquistare le pump, scarpe da ballo realizzate in Francia nel seicento. Eppure con tutti questi accessori, il frac è incompleto. Mancano: il fazzoletto di batista in lino o seta, il cilindro nero, un orologio piatto non molto ingombrante. Per le serate invernali è consigliato un mantello nero o il chesterfield coat come soprabito e la sciarpa bianca. E per chi vuole strafare, beh, manca un ultimo tassello: un bastone da passeggio. Ma non uno qualsiasi: nero con pomolo prezioso!

Quando e come indossare lo smoking

Sia il frac sia lo smoking sono abiti su misura e per tanto non sono pret-a-porter. Nascono dall’opera certosina di un sarto dalla mano ferma e creativa. Pertanto la consegna non avviene mai in tempi rapidi. Ma una volta che avrete lo smoking dovrete sottostare ad alcune regole che riassumo qui:

  • Dovete e potete indossarlo solo nelle ore serali. Insomma, mai di mattina o all’aperitivo diurno, ma dalle 18 in poi
  • Anche se Humphrey Bogart l’ha reso immortale in Casablanca, evitate lo smoking bianco se non siete invitati a un party en-plein air.
  • Occhio al risvoltino. Non siete dei ragazzini.
  • Camicia rigorosamente bianca. Abolita ogni fantasia. Ma potete pur sempre personalizzarla con il colletto diplomatico
  • Il gilet solo se la giacca ha il revers a lancia
  • Qui non potete sbagliare: i pantaloni devono supportare le bretelle, non la cintura.

 

galateo smoking

 

Quando e come indossare il frac

Cene di stato, cerimonie, principi, monarchi e ambasciatori, ma anche attori e direttori d’orchestra. Insomma, il frac è la massima rappresentazione dell’alta società. In alcune occasioni è addirittura obbligatorio. Ma non bisogna vincere per forza un premio nobel per indossare il frac. Anche i comuni mortali possono farlo. Soprattutto al proprio matrimonio, purché sia di sera e impreziosito da un fiore particolare nell’occhiello. Tuttavia, se opterete per questo abito per “il giorno più importante”, dovrete rispettare alcune piccole regole:

  • Sono banditi tutti gli accessori in oro giallo
  • Anche qui, come per lo smoking, niente pantaloni con i passanti per la cintura
  • Va bene la boutonniere floreale, ma niente fiori finti.
  • Avete presente le spille a fiocco? Bene, si chiamano slippers in gros-grain. Adesso che lo sapete, evitatele sul frac.

Ecco, spero di aver fatto un po’ chiarezza sulle differenze tra lo smoking e il frac. Se stai pensando a uno di questi abiti eleganti da uomo per il matrimonio o per un’occasione importante, puoi contattarmi qui per prenotare un appuntamento senza impegno. Ci vediamo alla prossima!

 

galateo frac

Scritto da: Luca Verdicchio
Sono Luca Verdicchio, sarto napoletano. Confeziono abiti su misura, ma mi piace anche raccontare segreti, curiosità e aneddoti legati al mio lavoro e al mondo delle antiche sartorie napoletane in cui mi sono formato da adolescente.